Il cibo ha un forte potere consolatorio (nel breve periodo) e molti di noi rispondono allo stress con un'iperalimentazione, soprattutto orientata ai carboidrati ed ai dolci.
Spesso questa "pratica" viene tramandata per generazioni; diventa l'unica risposta consapevole allo stress, all'ansia.
Così come l’iperalimentazione anche alimentazioni troppo ristrette (tipiche di chi affronta lo stress di petto, impegnandosi ancora di più, tipi da un caffè e si torna al lavoro) non sono affatto risposte funzionali.
Queste abitudini scorrette innescano degli squilibri ormonali (aumento cortisolo, insulina, riducono serotonina ed ormoni sessuali) che ci portano ad essere:
"Poche persone si rivolgeranno a sé stesse per assumersi la responsabilità dei loro risultati finché non avranno esaurito tutte le opportunità di incolpare qualcuno altro"
- Larry Winget (sta zitto, smettila di lamentarti e datti una mossa)
La realtà è che siamo responsabili delle nostre voglie e attraverso le nostre abitudini alimentari forniamo degli stimoli al nostro corpo. Ad ogni stimolo corrisponde una risposta ormonale e psicologica, se non prendiamo coscienza di questo,saremo sempre fuori strada.
È proprio vero che siamo ciò che pensiamo, ed i pensieri ci portano all’azione.
Sono le nostre azioni che ci identificano.
Se continuo ad etichettarmi come pigro/a quale pensi che possa essere l’effetto?
Magari fai mille corse per incastrare impegni di lavoro, domestici e familiari.
Lo sarai veramente pigra/o??
Intanto ti sei dato/a una giustificazione per non agire.
Cominciamo a mettere in pratica tutto quello che vorremo fare. Non limitiamo le possibilità di miglioramento.
La cosa più giusta è focalizzarsi su un obiettivo di LUNGO periodo, e deve essere l’unico riferimento.
SMETTIAMOLA di pensare in termini di kg, di valutarci in base al peso sulla bilancia.
Questo perchè:
Perché la bilancia non è strumento attendibile; potresti arrivare all’obiettivo ma aver perso completamente la massa magra ed aver fatto un grosso danno.
Perché ogni volta che saprai di non aver fatto la cosa giusta, avrai l’impressione che l’obiettivo si allontani sempre di più. Si rischia di entrare in un tunnel dove non si vede mai l’uscita.
Tutto questo ti porterà ad una sensazione di frustrazione e fallimento che probabilmente riverserai sul cibo. L’obiettivo, quindi, deve essere una conseguenza delle buone scelte di oggi.
Cosa devo fare adesso per raggiungere il mio obiettivo, su questo bisogna concentrarsi.
È oggi, è adesso che costruisci il tuo essere domani. E se hai un momento di debolezza? Pazienza, perdonati e riprendi da dove hai lasciato senza tecniche di compensazione (digiuni, minestrine, privazione di carboidrati).
Non possiamo sempre essere macchine da guerra, spesso bisogna saper fare anche un passo indietro per spingere forte quando se ne ha l’occasione.
Mantenere il peso in alcuni momenti è già una vittoria.
La parola d’ordine è sempre EQUILIBRIO tra mente e corpo.
"Non sono gli avvenimenti a farci provare un'emozione e quindi a spingerci verso un comportamento ma sono i pensieri che facciamo su quella situazione che provocano l'emozione e quindi la relativa azione" (Di Pietro 1992)
Articolo a cura del
Dr. Andrea Fabbri
Dietista Nutrizionista - Personal Trainer
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